Formazione Nuovi Volontari

Formazione Nuovi Volontari

Ogni anno il VIC, espressione della Caritas per l'Area Carcere, organizza un corso finalizzato alla informazione e formazione dei futuri volontari.

Il corso è pensato per avvicinare le persone al mondo penitenziario, e fornisce loro gli strumenti che permettono di interagire con le persone detenute, gli operatori (agenti di polizia penitenziaria, educatori, direttori ecc.) e aiutano quindi a dare risposte alle domande che possono emergere durante l’attività di volontariato. Per questo la formazione prevede la suddivisione del corso in aree tematiche quali:

 

- Gli Operatori: chi sono le figure che operano negli istituti penitenziari e rispettivi ruoli.

- La Magistratura di Sorveglianza : i Magistrati di Sorveglianza, cosa fanno, che responsabilità hanno;

- Le Leggi: l'Ordinamento Penitenziario e le Leggi che regolano l'espiazione della pena;

- L'Ascolto: l’attività cardine svolta dai volontari VIC.

 

Ad ogni incontro invitiamo a parlare un relatore che abbia conoscenza specifica per area. Per gli Operatori intervengono direttori, educatori ed agenti; per l'Ordinamento Penitenziario giuristi che abbiano conoscenza professionale dell’argomento; per l’Ascolto chiediamo il supporto di psicologi e ricercatori che ci aiutano a spiegare meglio cosa è l'ASCOLTO in CARCERE. Partecipano anche detenuti o ex detenuti che raccontano il carcere attraverso il proprio vissuto.

Il corso è coordinato dai nostri volontari di lungo corso.

 

La formazione è suddivisa in due fasi: la prima è caratterizzata da incontri frontali informativi; la seconda invece vede i corsisti iniziare un "tirocinio" nei centri di ascolto (all'interno degli istituti penitenziari di Rebibbia) insieme ai tutor che sono volontari VIC esperti. 

Al termine del corso e del tirocinio, chi vuole può liberamente iscriversi all'Associazione e continuare quindi a dare il suo apporto come volontario VIC.

 

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Il Volontariato

Essere volontario VIC richiede impegno e attenzione.

Significa aiutare senza chiedere niente in cambio, ma è anche un momento di confronto con se stessi prima che con gli altri, interroga la nostra vita e la inserisce in un orizzonte di senso. Insegna ad affrontare con ottimismo le asperità che la vita inevitabilmente può porre sul cammino di tutti noi. Insieme ci aiuta ad immaginarci parte di un contesto più ampio dove la nostra funzione, per quanto piccola, gioca un ruolo che si riflette sul campo più ampio della comunità e del bene comune.

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